NOTE DI VIOLINO E RACCONTI DI VITA: NATASHA KORSAKOVA A TENUTA CAMPO AL SIGNORE
Il prossimo 14 Giugno partono gli incontri d’estate presso la Tenuta Campo al Signore di Castagneto Carducci (Livorno).
La serata inserita nel ciclo “A tu per tu” prevede alle 18.30 una performance al violino di Manrico Padovani e Natasha Korsakova, protagonista di questo primo incontro, che verrà per l’occasione intervistata dello scrittore e critico Luca Crovi. Un’occasione speciale per visitare la tenuta e degustare i vini che qui vengono prodotti.
Nell’attesa di vivere questa splendida serata, conosciamo meglio lei, Natasha, che è venuta a trovarci e raccontarci della sua emozione per questa nuova esperienza.
La Korsakova è una violinista e scrittrice di origine greco-russa. Dopo gli studi alla Central Music School del Conservatorio di Mosca, a 18 anni si è trasferita in Germania e ha continuato la sua attività concertistica, esibendosi come solista in tutto il mondo.
È stata nominata “Artista dell’anno” in Cile ed in Italia e ha suonato, insieme a Manrico, per Papa Benedetto XVI in Vaticano – “È stato molto emozionante suonare proprio davanti a lui e poi avere la possibilità di stringergli la mano e parlargli. Un bellissimo ricordo che porterò per sempre nel cuore.”
Oggi vive nel sud della Svizzera e visita spesso l’Italia, in particolare Roma, che ha scelto come teatro di alcuni dei suoi romanzi gialli che hanno per protagonista il commissario Di Bernardo. Fino ad oggi Piemme ha pubblicato in Italia “L’ultima nota di violino” e “Ultimo concerto romano”.
Natasha Korsakova ha dichiarato che suonare per lei è da tempo un punto importante della sua esistenza – “La presenza del violino nella mia vita ha un ruolo importante. Un grande valore emotivo, visto che sono praticamente cresciuta suonandolo: ho cominciato a 5 anni e da lì non ho più smesso. Mio padre Andrei e mio nonno Boris erano entrambi grandi violinisti (ma c’erano violinisti anche nelle generazioni precedenti della nostra famiglia), e sono felice e onorata di poter continuare a fare vivere la loro arte. Non ho avuto una storia magica, i miei primi passi con lo strumento me li sono inizialmente visti un po’ forzati, sono stati i miei genitori ad indirizzarmi sull’uso dello stesso. Nonostante questo, sono molto grata per questa scelta: con il violino riesco spesso ad esprimere diversi sentimenti ed emozioni che con le parole sarebbe molto più difficile, anzi, direi impossibile”.
Una vita dietro al violino e alla musica, abbiamo chiesto a Natasha quanto sia faticoso e quanta dedizione occorra per suonare questo strumento – “Sicuramente la fatica c’è, però trovo affascinante svegliarsi la mattina ed essere felice di sapere che ad aspettarmi c’è proprio il violino. Quindi si, tanta dedizione, tanto studio, ma anche tanta passione e tanto divertimento.”
Il passaggio alla letteratura è stato quindi successivo, ma non meno importante: “Un certo ruolo lo ha avuto la mia passione per la lettura. Ho imparato tedesco soprattutto leggendolo ed oggi è la lingua nella quale scrivo. Scrivere in tedesco mi risulta molto più semplice, soprattutto per la parte computerizzata, non è semplice scrivere in russo, la mia lingua madre.
Essendo violinista, ho la possibilità di interpretare brani di grandi compositori. Quella musica è stata creata prima del momento in cui io incomincio ad interpretarla. Per un’autrice, invece, all’inizio tutto è vuoto, una tabula rasa. La possibilità di poter inventare da zero le persone e le loro interazioni, la storia, le false tracce, gli indizi contenuti in un giallo mi ha affascinata per anni, finché alla fine ho provato a scrivere la mia prima storia cercando di trovare il “suono giusto”. “
Ma perchè tra tutti i generi letterari Natasha ha scelto proprio il giallo?
Natasha ci racconta di come da sempre la ha appassionata l’idea di scoprire cosa ci sta dietro alla mente di un delitto, dietro ai comportamenti delle persone. Da sempre è appassionata di giallo, quando doveva imparare il tedesco lo ha fatto leggendo proprio gialli in questa lingua e da li ha capito che il giallo doveva far parte della sua vita.
Ci racconta di come nasce il suo personaggio, il commissario Di Bernardo e di come la musica sia presente nei suoi romanzi.
“Tutto comincia dalla storia de “Il Messia”, il Violino di Stradivari, il più famoso, costoso e misterioso del mondo per la sua storia. Ed è proprio con l’aiuto per la parte storica di Manrico che ha scritto e creato questo omicidio collegato a questo violino e nasce lui, il protagonista dei suoi romanzi: il commissario Di Bernardo – “Nasce in aereo, volavo sopra Mexico City ed ho avuto l’illuminazione.”
Il rapporto con il vino per Natasha è in fase di sviluppo, predilige i vini bianchi e rosati ed è grande appassionata del Prosecco. È molto curiosa di imparare e scoprire di più su questo nuovo mondo, che tanto la incuriosisce.
Inutile dire che per Natasha questa presso Tenuta Campo al Signore è una nuova esperienza che le provoca grande emozione: “Da quando ieri sera sono arrivata qui a Tenuta è stato “un feeling di relax e magia”. Mi sento molto rilassata e sono curiosa di scoprire tutto quello che mi aspetta.”
Noi vi aspettiamo domani, a Tenuta Campo al Signore, per vivere insieme questa degustazione all’insegna di Bolgheri e della bellissima musica di Natasha Korsakova e del compagno Manrico Padovani.